Nella giornata di ieri si è svolta la Manifestazione per la Pace, a Roma presieduta da Conte, a Milano da Calenda.
Nella giornata di ieri si è tenuta la Manifestazione per la pace a Roma e Milano. Soltanto a Roma, sono decine di migliaia i partecipanti riversati nelle piazze per manifestare, in segno di pace e solidarietà per l’Ucraina. Al corteo di Milano compare la scritta: “Gloria all’Ucraina”.
Il raduno
Le due piazze politiche sono scese in piazza ieri, 5 novembre 2022, per manifestare contro la guerra e promuovere la pace nel mondo. A Roma con il terzo settore e in testa il Movimento Cinque Stelle. A Milano c’è invece il corteo organizzato da Carlo Calenda, il leader di Azione. Si tratta di un appuntamento nazionale per promuovere la pace nel mondo, anche alla luce della guerra tra Russia e Ucraina. L’evento è stato promosso dalla coalizione Europe for peace.
Conte sull’invio di armi a Kiev
Giuseppe Conte, da Roma, ha richiesto lo stop alle armi. “Il ministro Crosetto ha annunciato che sta preparando il sesto invio. Bene, noi gli diciamo che visto che è stata votata una risoluzione che impone al governo di avere un confronto in Parlamento, non si azzardi questo governo a fare un ulteriore invio di armi senza venire a confrontarsi in Parlamento”. Con l’istituzione del nuovo governo politico, nel caso si decida di inviare armi a Kiev, “il governo deve venire e metterci la faccia, spiegare perché vuole perseguire una strategia che non ha vie d’uscita”.
Invece, da Milano, il leader di Azione Carlo Calenda ha posto una domanda: “Se l’ideale della pace è disarmare gli ucraini è l’ideale della sottomissione. Tutti vogliamo la pace, ma da dove deriva la pace? Dalla libertà o dall’asservimento?”.
Ed in risposta ai cronisti che gli chiedevano se questo giustifichi due piazze, quella di Milano e quella di Roma, Calenda ha risposto: “Certo! Io li ho sentiti gli interventi dell’altra piazza. Chiedono la pace, ma come? Non si sa. Chiedono “Depongano le armi tutti, aggressori e aggrediti”. A parte che gli aggressori non le depongono per niente le armi, gli aggrediti che devono fare? Quando le devono deporre? Quando arrivano a Kiev?”.